Il Portale di bronzo

Il portale bronzo della Chiesa di Cristo Redentore è stato realizzato dal maestro Massimo Lippi di Siena.
E’stato solennemente benedetto domenica 29 febbraio 2004, prima domenica di quaresima, da Mons. Giovanni De Vivo Vescovo di Pescia.
La realizzazione è stata possibile grazie al contributo della Fondazione del Monte dei Paschi di Siena.

La presentazione di Mons. Vescovo

Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo (Giovanni 10,9)

Presento con gioia questa seconda opera d’arte, che, dopo la statua di Cristo Redentore,va ad impreziosire e completare la chiesa de Le Case: il portale di bronzo del Maestro Massimo Lippi. La porta è elemento essenziale di ogni casa. Vi sono cittadine, in cui gli abitanti, con una competizione neppure troppo ideale, hanno cercato di dare un’impronta personale all’ingresso della propria abitazione, simbolo di accoglienza. Per una chiesa la porta è ancor più importante, perché è simbolo di Cristo: “Io sono la porta”, dice Gesù. La porta ci introduce a celebrare il mistero di Cristo, il mistero della sua Pasqua. In ogni evento liturgico, in ogni sacramento rivive questo evento, rappresentato anche sul portale de Le Case: “Annunciamo la tua morte proclamiamo la tua risurrezione”. L’artista Massimo Lippi, con la sua sensibilità, ha cercato di tradurre plasticamente ciò che il cuore di cristiano gli ha dettato. Un portale affollato di messaggi, da intravedere, assaporare, meditare. L’intera storia della salvezza si dipana nei simboli e personaggi di questa opera d’arte! Una salvezza vissuta per noi in tanti eventi della comunità, nelle storie personali di ognuno, di cui il portale sarà muto spettatore: le grandi solennità dei cristiani, il momento dell’accoglienza del battesimo, il ritorno del figliol prodigo alla ricerca del perdono, l’ingresso solenne e trepidante degli sposi, il mesto incedere per l’ultimo passaggio in chiesa dei defunti…  La porta non si spalanca solo per entrare, ma anche per uscire. Ciò che si celebra nella chiesa, va poi annunciato e testimoniato nella vita di ogni giorno. Entriamo per la porta con il cuore aperto all’accoglienza della parola di Dio e del pane eucaristico, ne usciamo con il cuore ricolmo di speranza, da comunicare agli altri. La porta è forse, o senza forse, uno dei simboli più forti e impegnativi del linguaggio cristiano: raccoglie in sé l’orientamento a Dio e l’orientamento al mondo; indica la fonte, ma anche la missione da compiere. Ringrazio a nome della Parrocchia della Fontenuova e della comunità de Le Case  la Fondazione Monte dei Paschi di Siena, per aver contribuito in modo sostanzioso a realizzare il sogno di un portale, che rende vivo questo edificio sacro, come viva deve essere la comunità cristiana che vi celebra la sua fede.

+ Giovanni, vescovo

La spiegazione dell’artista
San Pietro redento da Cristo, uomo fragile, ma generoso fino al pianto per il suo Signore.
La storia di Mosè, antico Patriarca, salvato e redento dal roveto ardente in cui Dio si manifesta.
Abele il Giusto, redento dalla colpa di Adamo, tramite il sacrificio e Caino fratello omicida chiamato a redimersi in Cristo: Colui che toglie il peccato del mondo.
Maria Santissima: Agnella della Divina Grazia che pervade di Materno Amore il Golgota.
Madre de la Santa Vigna: la Chiesa.
La natura che vibra al dolore del Figlio di Dio crocifisso.
Con questa mano tremante nella poca luce di questi giorni, ho tracciato nel bronzo un cammino alla Speranza, perché più alta risplenda la stella del Redentore:
Cristo benedetto; al di fuori di Lui non c’è salvezza.
La Sua potente ed umilissima Voce grida persino negli intimi sobbalzi di gioia e di trepidazione di ogni madre, come fosse Cristo nascente.
La flebile e tumultuosa canzone della Luce governa ogni fibra di questo portale esemplato sull’antico cammino per Roma, attraverso la via francigena e come sosta dei pellegrini per Santiago di Campostella. Questi passi ritornano a casa: nella Santa Chiesa.
Il tumulto della Storia si riconnette nella più semplice e tremenda Verità: CRISTO, a cui l’uomo contemporaneo può aderire come al Principe della Pace, al Signore delle genti, vivo e misericordioso in mezzo a noi.
Perciò il minimo rilievo, quasi una sussultante vena gonfia di sangue vitale è contrapposta ai notevoli sbalzi ed asperità su cui ogni giorno, da sempre si scrive l’Epifania di Dio.
La fusione a cera persa, il lungo lavoro manuale su cui confida l’occhio dell’anima è testimoniato, con gioiosa libertà d’accenti, dalle trame compositive meditate nel costante esercizio della scultura. Il linguaggio è forgiato da una traboccante necessità espressiva che vuole chiamare in causa ogni fedele e tutti gli uomini di buona volontà.
Nessuno deve essere escluso dalla percezione della più elementare Arte: quella di ricondurre nell’ovile sicuro i popoli dispersi insieme al Piccolo Resto, l’Israele de le genti di cui Cristo, lo proclama anche la scritta di questo portale, ci dice nel profondo del cuore: IO SONO LA PORTA.

Massimo Lippi

Massimo Lippi – ritratto dell’artista

Massimo Lippi, poeta e artista, è nato a Ponte a Tressa, in provincia di Siena nel 1951.Formatosi alla scuola del suo popolo – ultimo bagliore di una grande civiltà di parola e manufatti – appena fuori dalle mura della città nelle campagne descritte da Federico Tozzi, segue il corso di studi sulla scultura e sull’arte laureandosi presso l’Università di Siena con Giuliano Briganti. Viaggia molto all’estero per motivi di studio e di lavoro. Inizia a esporre le sue opere grazie all’ammirazione e all’affetto di Enzo Carli, che scrive per li un testo esemplare (1987).Lippi partecipa al Simposio Internazionale di Lahr – Selva Nera (1980), scolpisce un monumento a Vitoria. Ha esposto al Metropolitan Museum di Tokio (1996), presso i Musei Vaticani, a Milano (galleria Il Naviglio Modern Art), a Colonia e in altre importanti città d’arte. Nel 2000 ha realizzato nei locali del Santa Maria della Scala a Siena una grande mostra a cura di Amnon Barzel. È presente in alcune collezioni di New York, Monaco di Baviera, Berna, Parigi, Milano, Brescia e altre città europee. Realizza numerosi portali in bronzo, altari e corredi liturgici. Ha dipinto il Palio di Siena (1993). Lippi è annoverato nella raccolta Nuovi poeti italiani (Einaudi 1982, prefazione di Alfonso Berardinelli). Stimato da Giorgio Caproni, Elsa Morante, Pier Vicenzo Mengaldo, Giovanni Testori. Pubblica per Scheiwiller Non Popolo mio (1991), una raccolta di versi con prefazione di Franco Fortini. Sempre per lo stesso editore pubblica il libro di poesie Passi il mondo e venga la Grazia (1999), prefazione di Giovanni Roboni, finalista al Premio Viareggio. Recentemente ha pubblicato un cantico di poesie d’amore, Nuziale (2003), per i tipi di Giorgio Lucini, fuori commercio.Terrà un corso di scultura, nei primi mesi del 2004, presso la Southern Methodist University di Dallas.